GLI SGUARDI DELL’ ANIMA

Il linguaggio pittorico di Nicholas Tolosa, giovane artista napoletano, ricerca attraverso un forte pathos, l’anima dei suoi personaggi grazie agli sguardi fissi, espressivi e di grande carica emotiva.

 

Nicholas Tolosa non dipinge uomini e donne, ma ne raffigura l’anima che si specchia con forte emotività nello spettatore.

 

Osservando le opere non si può sfuggire all’espressione che Nicholas dona con maestria e grazia ai protagonisti dei suoi quadri. Un gioco formale ricreato attraverso una pittura pastosa, materica e giocata esclusivamente sulla scala cromatica del bianco e nero.

 

La tridimensionalità dei corpi molto spesso tende ad uscire dal confine materiale della tela, come per esempio nella stupenda composizione “Nuova Vita”, dove la donna che tiene in braccio il piccolo neonato sembra quasi costretta all’interno della tela. Qui, lo sguardo sorridente della donna colora di vita e di gioia la tela, che è realizzata con la tipica scala cromatica del Tolosa.

 

Questa costrizione delle figure è un elemento caratterizzante dell’artista, che si ritrova anche in opere dal tema molto forte, come “Tempo”, dove la personificazione del tempo è affidata all’immagine di un vecchio con la barba bianca, che invade e occupa tutto lo spazio della tela.

 

Le composizioni, che hanno il gusto di vecchie istantanee, fermano il tempo, ricercando nello spettatore un coinvolgimento emotivo forte.

 

I temi che propone Nicholas Tolosa sono moderni, attuali e di grande respiro culturale. Innegabile è la grande qualità della composizione dell’opera “Incontro al destino”. Un dipinto che ricorda la storia passata, ma che vuole anche riflettere la condizione di tanti uomini e donne di oggi.

 

“Incontro al destino” racchiude tutti gli elementi tipici del Tolosa: le figure umane dai connotati forti e precisi, l’uso della gamma cromatica che sottolinea il pathos della scena che non può non coinvolgere emotivamente lo spettatore e gli sguardi penetrati dei personaggi.

 

Il gioco di sguardi che si crea tra le figure del Tolosa e il visitatore è il tema portante di questa mostra, che vuole cogliere questo dialogo nascosto e intimo tra arte e spettatore.

 

L’essenza di questa mostra è, per l’appunto, racchiusa in una serie di opere che il Tolosa dipinge portando all’estremo il gioco di sguardi e richiami tra opera e spettatore.

 

“Non guardare” sembra proprio una provocazione dell’artista: lo spettatore osserva una bambina che copre gli occhi alla sua bambola, facendo intendere al visitatore che qualcosa di terribile sta accadendo proprio lì, accanto a lui. Il confine tra dentro e fuori la tela è annullato da questo rimando di sguardi e sensazioni tra i protagonisti: la bambina, la bambola e lo spettatore che si trova dentro il quadro.

 

Stesso gioco di rimandi è presente nell’opera “Quale Futuro” dove di nuovo il protagonista è un bambino, simbolo dell’innocenza ma anche del futuro dell’uomo, che con i suoi occhi e i suoi gesti forti e dal carattere impetuoso, pretendono dallo spettatore una risposta.

 

La pittura di Nicholas Tolosa è impegnata, ricca e ricercata, che riprende lo forme geometriche e pesanti del cubismo e l’eleganza formale degli antichi maestri.

 

Una mostra non solo da vedere con gli occhi, ma da ascoltare con l’anima, in un percorso che è un crescendo di emozioni e riflessioni.